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Il Laboratorio di selezione e manipolazione cellulare che abbiamo inaugurato sabato 20 aprile 2013 è stato realizzato per la cura dei pazienti del Reparto di Ematologia dell’Ospedale di Vicenza. Ha sede presso Palazzo Giustiniani-Baggio, di proprietà della Fondazione Cariverona ed è ospitato all’interno dei locali della Fondazione Progetto Ematologia.
Il Laboratorio, diretto dal Dott. Giuseppe Astori, è inserito nel Dipartimento di Terapie Cellulari ed Ematologia dell’ ULSS n.6 diretto dal Prof. Francesco Rodeghiero. Svolge la sua attività all’interno del programma trapianti dell’ Ospedale, in collaborazione con il Servizio Immunotrasfusionale per le parti di tracciabilità delle cellule.
Nato per volontà dell’ ULSS 6 di Vicenza, che ha contribuito all’acquisizione di parte della strumentazione, è stato realizzato con il supporto fondamentale della Banca Popolare di Vicenza, della Sig.ra Rossella Bisazza, e della Fondazione Progetto Ematologia.
Il Laboratorio consiste di due camere in pressione positiva a contaminazione microbiologica e particellare controllata; il cuore del Laboratorio è un uno strumento che esegue la selezione immunomagnetica di popolazioni cellulari permettendone la rimozione o l’arricchimento, con grandi vantaggi per la cura dei pazienti trapiantati.
Il Laboratorio è completo di tutta la strumentazione necessaria alla manipolazione delle cellule in sterilità. Oltre al Dott. Astori, Biologo dirigente dell’ ULSS 6, operano presso il Laboratorio di Terapie Cellulari Avanzate tre biologhe, una biotecnologa ed una farmacista supportate dalla Fondazione Progetto Ematologia; figure professionali ad alta specializzazione in grado di gestire procedure complesse come quelle attuate presso il Laboratorio.
I primi protocolli ad essere implementati prevedono di modificare la composizione delle cellule emopoietiche da infondere nel ricevente con le seguenti modalità:
– selezione positiva di linfociti T attivi contro il Citomegalovirus (CMV) dalle cellule dei donatori. Le riattivazioni di CMV sono causa frequente di morbidità e mortalità nei pazienti che hanno subito un trapianto allogenico: l’infusione di queste cellule anti-CMV consente al ricevente di combattere l’infezione anche nei casi più gravi;
– rimozione di quei linfociti T (CD8+) del donatore che causano la reazione di rigetto nel ricevente;
– arricchimento di particolari linfociti antitumore per aumentare la possibilità di guarigione dopo ricaduta della malattia nei pazienti che hanno subito trapianto da donatore familiare o non familiare (allogenico).
Le terapie cellulari sono una nuova frontiera per la medicina; il Laboratorio che abbiamo inaugurato, è uno fra i pochi in Italia a poter eseguire manipolazioni di questo tipo e permette al nostro Ospedale di confermarsi nuovamente all’avanguardia nella cura dei pazienti Ematologici.

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