0444926190   3463560758 info@fondazioneematologia.it
Non si può negare che negli ultimi 150 anni la salute della popolazione mondiale sia globalmente migliorata. Si è assistito a un aumento costante dell’aspettativa di vita, alla diminuzione dei tassi di mortalità in tutte le fasce di età e alla sconfitta di malattie che, in tempi non troppo lontani, affliggevano e decimavano la popolazione.
Eppure i risultati dei nostri sforzi di migliorare la salute non soddisfano ancora le nostre aspettative. Vorremmo infatti vedere risolti i divari sanitari tra i vari paesi o avere risultati immediati circa la cura delle patologie ancora mortali.  I paesi che hanno maggiormente investito nella sanità si trovano oggi a vivere una discrepanza tra l’aumento della spesa sanitaria e il peggioramento o la stabilizzazione di alcuni indicatori di salute come nel caso del Regno Unito, dove per la prima volta l’aspettativa di vita si è arrestata, quasi a sancire che questa spesa non è sempre riuscita a comprare “salute”.
Le risposte a questa situazione si sono orientate fino ad ora verso un ulteriore aumento degli investimenti in medici, farmaci e terapie all’avanguardia, mentre la discussione pubblica si concentra sempre più sul tema della medicina di precisione che promette diagnosi e trattamenti migliori, soluzioni tecnologiche e nuove scoperte scientifiche. Eppure per alcuni la vera sfida sarebbe ammettere che non stiamo davvero investendo in salute, ma in assistenza sanitaria. Medici e medicine fanno la differenza quando ci ammaliamo, ma non determinano questa contingenza, sempre più legata alle condizioni economiche e ambientali in cui viviamo e che sono alla base della nostra salute.  Proprio per questo dovremmo includere nella conversazione sulla salute anche gli effetti che su questa hanno fattori come l’inquinamento, il cambiamento climatico e le diseguaglianze economiche.
Dovremmo quindi preoccuparci di incoraggiare un confronto su quelle forze – sociali, economiche, ambientali – che permettono alla sanità di progredire e che in primo luogo ci hanno portato alla situazione attuale.
 
Tratto dall’articolo The art of medicine – What we need to talk about when we talk about health
di S. Galea e pubblicato sulla rivista The Lancet
Share This