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I Progetti della Fondazione Progetto Ematologia

Questi sono i progetti nei quali la Fondazione Progetto Ematologia attualmente impiega le proprie risorse economiche, strumentali e umane:

     

  • Costituzione di un registro italiano dei pazienti con  Piastrinopenia Immune (ITP) in collaborazione con la Fondazione GIMEMA.

L’obiettivo primario del progetto è quello di raccogliere dati prospettici e retrospettivi su pazienti in trattamento attivo con piastrinopenia immune (ITP) al fine di valutare la risposta, l’efficacia e la sicurezza delle diverse linee di terapia, l’incidenza di comorbidità quali infezioni gravi, trombosi, etc., e l’impatto sulla qualità di vita.

     

  • Costituzione di un Network Europeo sull’ ITP 

per sviluppare progettualità integrate fra vari stati nell’ambito della ricerca traslazionale e clinica, con costituzione di una banca biologica per studi di genomica avanzata.

     

  • Redazione di Linee-Guida internazionali sulle malattie emorragiche, su mandato dell’European Hematology Association (EHA).

 

  • Gestione della raccolta di dati clinici nello studio “Nuove strategie di profilassi antitrombotica in pazienti con TrombocitemiA ESSENZIALE (TE): Valutazione di differenti regimi”, svolto in collaborazione con l’Università Cattolica – Policlinico Gemelli, Roma.

Si tratta di uno studio randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco (parte A) e randomizzato a gruppi paralleli, in aperto (Parte B).
Obiettivi primari:
Parte A: determinare se somministrazioni ripetute di 100 mg di aspirina nelle 24 ore (100 mg x 2 e 100 mg x 3) siano superiori al trattamento standard di 100 mg una volta al giorno nell’inibire il trombossano (TX) A2 piastrinico senza modificare significativamente la produzione di prostaciclina (PGI2) vascolare (≤ 30%)
Parte B: valutare la persistenza della superiore efficacia biochimica a lungo termine di somministrazioni ripetute giornaliere di 100 mg di aspirina (la migliore posologia rilevata nella Parte A nel rapporto inibizione TXA2/inibizione PGI2) vs. una posologia standard di una volta al giorno mediante misurazioni ripetute di TXB2 sierico.
Obiettivi secondari:
Sicurezza a lungo termine della posologia con somministrazioni ripetute giornaliere, rispetto alla posologia standard di una volta al giorno valutata come:

        • Eventi emorragici maggiori o clinicamente rilevanti
        • Eventi avversi gastrointestinali maggiori non emorragici
        • Eventi trombotici
        • Tollerabilità a lungo termine della posologia a somministrazioni ripetute giornaliere rispetto alla posologia standard di una volta al giorno valutata come:
          • Sintomi gastrointestinali
          • Effetto sulla sintomatologia generale legata alla TE
          • Effetto sui disturbi del microcircolo associati alla TE

           

        • Studio del ruolo e delle caratteristiche molecolari del Visrus di Epstein-Barr nella Leucemia Linfatica Cronica, svolto in collaborazione con l’Ematologia di Vicenza.

Il progetto prevede tre obiettivi principali:
1) Determinare la clonalità virale in soggetti sani o affetti da leucemia linfatica cronica (CLL) Epstein Barr Virus (EBV+) per valutare la correlazione tra ceppo virale e l’insorgenza o la progressione della malattia.
2) Verificare il tipo di latenza instaurato da EBV nei soggetti affetti da CLL per capire quali dei prodotti virali potrebbero influire sul clone leucemico o sul microambiente che lo supporta.
3) Valutare l’assetto immune di pazienti affetti da CLL o da MBL che presentino o meno valori elevati di titolo virale per valutarne la relazione con la progressione dei malattia, anche in termini di complicanze autoimmuni.
 

        • Sviluppo Progetto VITA (Vicenza Trombosi e Arteriosclerosi)

        Il Progetto VITA, iniziato oltre 20 anni fa, ha permesso di arruolare nello studio 15.070 persone residenti della città di Vicenza delle quali sono oggi disponibili molti dati clinici. Di ciascun soggetto è stato inoltre conservato un campione di DNA, sulla base del quale è possibile studiare tutti i fattori di rischio per lo sviluppo di malattie delle coagulazioni, tumorali o degenerative. La Fondazione Progetto Ematologia intende organizzare la raccolta elettronica dei dati finora ottenuti per sfruttare la possibilità di prevedere i rischi per le malattie più importanti che colpiscono la nostra popolazione, sulla base dell’analisi del DNA, anche in relazione al fatto che una popolazione di questo genere è pressoché unica al mondo.

           

        • Progetto di costituzione di una biobanca

Il Dipartimento di Terapie Cellulari ed Ematologia e la Fondazione Progetto Ematologia hanno in deposito molte migliaia di campioni biologici (oltre 15.000 solamente considerando il Progetto VITA). La Fondazione Progetto Ematologia vorrebbe trasformare questo “deposito” in una biobanca (raccolta di campioni biologici anonimizzati) depositando il materiale biologico raccolto in un data base elettronico criptato ed interrogabile al fine di rilevare, in un processo di monitoraggio prestabilito, sia le malattie precedenti la donazione sia  gli eventi clinici successivi. I benefici della costituzione di una biobanca di questo tipo sarebbero a tempo indeterminato e proiettabili nell’arco di decenni. Una biobanca del genere farebbe inoltre  di Vicenza una star internazionale nel settore. 

           

        • Studi clinici di outcome research e di epidemiologia

Presso il Dipartimento di Terapie Cellulari ed Ematologia dell’Ospedale di Vicenza (che copre al 100% il fabbisogno diagnostico e assistenziale delle malattie del sangue nell’ambito della propria ULSS oltre che, a macchia di leopardo, nell’ambito di tutta la regione) è disponibile un archivio di circa 50.000 cartelle cliniche di pazienti con problemi ematologici. Attraverso l’archivio del reparto è possibile tracciare il numero e la natura delle malattie ematologiche insorte nella popolazione dell’ULSS ad iniziare dal 1992. La Fondazione Progetto Ematologia vorrebbe realizzare uno studio epidemiologico che, sulla base di queste premesse, potrebbe fornire le stime di incidenza annuale nella nostra popolazione delle principali malattie del sangue e mostrarne l’andamento nell’arco di un ventennio. I risultati ricavati sarebbero un risultato di indubbio interesse anche sociale.

           

        • Sperimentazione di nuove terapie farmacologiche per la cura dei Linfomi e delle Leucemie.

La Fondazione Progetto Ematologia finanzia i progetti di ricerca scientifica che nascono all’interno della Divisione Terapie Cellulari dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza. Si tratta di rendere possibili approfondimenti e ricerche che migliorino la cura delle principali malattie tumorali in ambito ematologico. In concreto la Fondazione Progetto Ematologia rende possibile una preparazione e una formazione scientifica ai massimi livelli per alcune biologhe impegnate nello sviluppo delle terapie cellulari, nuova frontiera di ricerca che ha il compito di individuare future nuove cure per i tumori del sangue. Alcuni progetti di chemioterapia innovativa all’interno del Reparto di Ematologia, attualmente ancora in corso, sono stati sostenuti dalla Fondazione Progetto Ematologia e consentono ai pazienti di ricevere cure all’avanguardia altrimenti difficilmente disponibili.

         

      • Partecipazione a progetti internazionali di ricerca scientifica
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